Gabriele Mattera olii e disegni

Libreria Mattera, Forio

12/07/1969 - 04/08/1969


mostra gallery testi critici catalogo

Gabriele Mattera olii e disegni

Luciano Russo

sabato 7 giugno 1969

Gabriele Mattera olii e disegni

Se i critici d’arte di mestiere fossero più attenti ai ragionamenti dei pittori, svolgerebbero, tra l’altro meglio, quel loro fondamentale compito di seria mediazione tra l’artista e il pubblico. Dice Gabriele Mattera, a proposito del suo lavoro: «Ho incominciato a dipingere ad Ischia, ed a questa realtà ho dedicato finora le mie energie ed il mio interesse. Ciò che mi sta a cuore soprattutto è l’uomo che è il pescatore d’Ischia…»

Le semplici parole di Gabriele Mattera non ingannino. Perché di cosiddetti pittori che si occupano di marine e di pescatori il mondo è pieno fino alla nausea. Ma la realtà marinara che forma l’oggetto della ricerca di Gabriele Mattera ha questo di estremamente importante: la sua imminente estinzione fisica, la sua agonia che si sta consumando lentamente sotto i nostri occhi. Unico (e qui sta la sua eccezionale testimonianza) partecipe ed intelligente descrittore di questa agonia, Gabriele Mattera ha fermato sulle sue tele e nei suoi disegni la fine di questo mondo. E perciò i suoi severi impasti monocromatici, i suoi colori scuri, che trovano nelle terre lo strumento espressivo più efficace per rappresentare il disfacimento di una certa realtà umana che non sarà più. Le sue barche sono già diventate solo ossature lignee disseccate dal sole, come resti di favolosi cetacei di altre ere geologiche. Le sue marine sono spente di ogni colore, i suoi giocatori di carte stanno drammaticamente giocando l’ultima briscola. Ma i capi d’opera di Gabriele Mattera sono le figure immote dei suoi pescatori. Questi ritratti, non è azzardato affermarlo, per la loro monumentalità e tensione, per la loro emblematica forza di reliquie di un mondo scomparso, tra non molto costituiranno per Ischia quello che sono per l’isola di Pasqua i monoliti di pietra che giganteggiano su quella lontana isola deserta.

 

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